Mi racconto

Parto sempre dall’idea che descriversi non sia un’ottima cosa. Non vorrei far emergere da subito un’idea di protesta che vagheggia in me. È solo che il bello sta nel farsi conoscere un po’ a sorpresa: “ Sai, non mi aspettavo proprio che Caio fosse così, lo facevo molto più burbero all’inizio”. Ma giustamente questa è un’altra storia!
Sono un ragazzo molto semplice (anche se lo so, non si direbbe dall’introduzione iniziale), con molto senso dell’ironia. Scherzare e ridere sono aspetti fondamentali della vita, a pensarla piena di oscurità e tristezza mi viene il vomito, diceva Vasco.
Semplice, ma allo stesso tempo molto complesso. Fermandomi a pensare in che società sono stato catapultato, mi viene la pelle d’oca d’anatra e di tacchino messe insieme. La complessità sta nel vivere e convivere con degli aspetti che proprio non mi vanno giù. Basta aprire un quarto di pagina di un libro di storia per capire quanto avremmo dovuto imparare dal passato e quanto invece non ci siamo neanche degnati di conoscere. Una società dove apparire non è tutto, bisogna anche saper apparire. Insomma l’essere ovvero quello che si è non viene proprio preso in considerazione, è come se si stesse parlando della Luna o forse di Uranio.
Dalla vita non mi aspetto molto, la vivo in ogni suo attimo. E’ vero può sembrare una frase fatta, ma se proprio mi devo descrivere tant’è che vi dica la verità da subito.
La vita mi piace tutta, è impossibile non amarla nei suoi pregi e nei suoi difetti, nelle sue gioie e nelle sue paure, nei suoi momenti bui o pieni di luce, la vita… lo dice la parola stessa, non c’è da aggiungere altro!
Fin da bambino, il mio sogno era quello di salire su un camion di pompieri. Pensate che non l’ho mai lasciato anzi l’ho coltivato sino a sei anni fa, per poi intraprendere la strada universitaria.
Mi sono laureato in scienze della comunicazione e in questi anni ho conosciuto e scoperto in me la voglia matta di scrivere e raccontare quello che provo, emozioni!
Ho scritto per la testata giornalistica Agrpress di cui sono stato redattore sportivo. Testata che mi ha permesso di diventare pubblicista.
Appassionato di radio da sempre. La svolta la conobbi nel momento in cui entrai nell’ambito universitario 6 anni fa, grazie ad Andrea, un amico vero.
Conoscendolo mi portò in un laboratorio terapeutico, che ad oggi è diventata una web radio molto importante e affermata a livello regionale: Radio Finestraperta, la radio della sezione Laziale della UILDM (Unione Italiana Lotta Distrofia Muscolare).
In questa radio, insieme a lui e ad un altro amico e pezzo da 90 di nome Angelo, ho condotto due programmi, entrambi lo stesso giorno, il Venerdì. Il primo, “Il Riso Abbonda”, la mattina, che parla di temi riguardanti la disabilità in termini comici, ovviamente per strappare una risata a chi ascolta.
Il secondo “Note A Margine” prettamente musicale, con speciali su artisti famosi o gruppi, interviste a gruppi e singoli emergenti, classifiche, notizie curiose, soprattutto sulla disabilità. In quest’ultimo oltre a condurre sono stato anche in regia.
Da qualche tempo mi diletto a scrivere poesie, ma non chiedetemi cos’è per me la poesia, come diceva Benigni, “ la poesia è dentro non è fuori”.

“cos’è la poesia,
non chiedermelo più,
guardati nello specchio
la poesia sei tu”.

Vorrei poter lavorare nell’ambito del sociale, un concetto un po’ generico detto così lo ammetto, ma penso l’unico in grado di dare riscontri ed emozioni a livello umano.
Dovremmo un po’ tutti esser capaci di soffiare in faccia alla gente la felicità, per essere davvero felici.
Ah quasi dimenticavo, dato che le descrizioni non mi appassionano molto, mi chiamo Davide Garritano, ho 26 anni e…

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